sono tornata dalle vacanze che tutto era chiuso, ma mia mamma che è sempre la mamma mi ha fatto trovare pronto un kit di bentornato che comprendeva questi piselli freschi, amorevolmente sgranati con le sue manine.

per evitare che indurissero e perdessero dolcezza, ho preparato *immediatamente* una delle mie speedypaste preferite, abbinandoli con la menta del mio balcone, gli anacardi siciliani bio comprati sfusi al mercato di Siracusa e l’olio che F. ha barattato con una sessione di coaching.

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Il "pesto" di piselli e menta
Questo "pesto" è ottimo con trofie, linguine o fusilli e si prepara facilmente nel tempo di cottura della pasta, ma fa la sua figura anche su crostini e bruschette.
Lo chiamo pestotravirgolette, perché in realtà è la maggior parte delle volte lo faccio nel tritatutto o col minipimer, invece che nel mortaio ;-)
Piselli freschi, menta e anacardi
Tempo di preparazione 15 minuti
Porzioni
2-3 porzioni
Ingredienti
Tempo di preparazione 15 minuti
Porzioni
2-3 porzioni
Ingredienti
Piselli freschi, menta e anacardi
Istruzioni
  1. Scottare rapidamente i piselli in abbondante acqua salata portata a bollore, scolare con la schiumarola, raffreddare con un getto d'acqua.

    Se i piselli sono freschissimissimissimi io preferisco limitarmi a far prender loro spavento nell'acqua calda per un minuto scarso, giusto il tempo di far risaltare il colore, ma man mano che diventano vecchiotti cambiano di struttura, cessano di essere zuccherini per diventare più farinosi e necessitano di un maggiore tempo di cottura.
  2. (Buttare la pasta nel liquido di cottura dei piselli)
  3. Se si desidera, tenere da parte qualche pisello e qualche fogliolina di menta per la guarnizione.

    Frullare menta e piselli con gli anacardi (o i pinoli, o le mandorle pelate), abbondante olio, la quantità di aglio tollerata in casa e qualche cucchiaiata del liquido di cottura. Salare e pepare e regolare d'olio secondo il gusto personale.
  4. (Scolare la pasta e condirla con la crema di piselli, allungandola se serve con un altro poco di liquido di cottura oppure tostare il pane, grattarci sopra eventualmente un pochino d'aglio e spalmarci sopra la crema di piselli)
  5. Guarnire con la menta e i piselli precedentemente messi da parte.
Recipe Notes

Quando ho veramente fretta o poche energie per cucinare frullo tutto assieme, facendone una crema, ma di solito preferisco tenere uno o più ingredienti separati, per dare varietà visiva e giocare di più con le consistenze e le concentrazioni di gusto.

Per esempio sostituendo gli anacardi con dei pinoli tostati (o dei semi di girasole, o delle mandorle pelate tritate grossolanamente) e aggiungendoli alla fine come guarnizione invece di amalgamarli. O tagliando la menta a striscioline e aggiungendola all'ultimo sul piatto.

Se penso di spalmarlo sui crostini, trito tutto più grossolanamente e lascio da parte o riduco l'aglio (che invece gratto a parte sul pane tostato).

_nota: chi mi conosce o mi segue da più tempo su altri canali sa che -in cucina come nella vita – tendo a seguire principi e linee guida tracciate a matita, più che istruzioni dettagliate incise nella pietra. Le mie #spannoricette sono più che altro possibili modalità di preparazione o associazioni di ingredienti che si possono combinare diversamente a seconda della texture desiderata, del tempo e del materiale a disposizione o del desiderio di improvvisazione del giorno.
La scelta di riportare le dosi e le procedure in modalità spannometrica, insomma, è volontaria :-)

qualche parola sui piselli freschi:

A differenza di quelli secchi – che hanno tutt’altre proprietà – io tendo a considerare i piselli freschi come “verdura”: per quanto contengano un buon 5% di carboidrati e 5% di proteine, la loro densità nutrizionale è più significativa del loro contributo energetico (80 KCal / 100 gr).

I piselli freschi contengono infatti molta acqua (fino all’80%) e pochi grassi, sono ricchi di vitamine (A, C, gruppo B, folati, K, PP), forniscono un buon apporto di sali minerali e oligoelementi (potassio, fosforo, magnesio, calcio, ferro, rame, manganese, selenio, zinco) e sono una buona fonte di fibre solubili e insolubili e di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie.

Quelli surgelati hanno proprietà simili.

sono in particolar modo indicati:

  • nelle diete o nelle leggere dismetabolie degli zuccheri: fibre e proteine contribuiscono a mantenere la glicemia costante e prolungare il senso di sazietà; nonostante siano molto dolci al gusto, gli zuccheri che contengono vengono rilasciati lentamente;
  • per il sistema cardiocircolatorio, nel controllo del colesterolo (fitosteroli, fibre che ne riducono l’assorbimento), dei trigliceridi e della pressione e per la fluidità del sangue (attenzione se in terapia con anticoagulanto orali!);
  • in caso di stress, per il benessere del sistema nervoso e del cervello, per la modulazione dell’umore e per migliorare la qualità del sonno;
  • sistema digerente: in virtù della loro digeribilità, sono i legumi più tollerati in caso di gastrite, colite e meteorismo e il loro contenuto di fibre li rende utili in caso di stipsi;
  • per la donna: in gravidanza (per i folati), durante l’allattamento (senza esagerare, per proteine, minerali e vitamine), in menopausa (grazie all’azione dei fitoestrogeni);
  • dopo l‘attività sportiva: ricchi di potassio e minerali, proteine, antiox e antinfiammatori, aiutano il recupero muscolare;
  • nelle anemie: contribuiscono all’assorbimento del ferro e il loro contenuto di clorofilla stimola l’eritropoiesi;
  • per il sistema osteoarticolare: utili per irrobustire le ossa e fissare il calcio, rafforzare le cartilagini, ma anche per le loro virtù antinfiammatorie (l’apporto di purine li rende però controindicati in caso di gotta e iperuricemia).

moderare il consumo:

In caso di gotta, iperuricemia e terapia con farmaci anticoagulanti orali.

come conservarli:

Prima li si consuma meglio è, ma si possono conservare per qualche giorno in frigo, preferibilmente nel baccello; una volta sgusciati vanno consumati al più presto per evitare che la buccia indurisca.

Quando sono freschissimi (la buccia deve essere verde brillante, croccante e non ingiallita) possono essere mangiati anche crudi (seppure in quantità limitata, per evitare un eccesso di sostanze antinutrizionali) o appena sbollentati.
Man mano che invecchiano perdono dolcezza, diventano più pastosi e amidacei e necessitano di una cottura più lunga.

curiosità:

Fra i prodotti agricoli, sono tra quelli più sostenibili per l’ambiente: la loro coltivazione arricchisce il suolo, e non richiede l’uso di fertilizzanti.

Per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale, vanno comprati freschi o secchi, meglio ancora se sfusi, piuttosto che surgelati o conservati in scatola. Gli sprechi si possono minimizzare scegliendo varietà “mangiatutto” come gli sugar snaps o utilizzando i bacelli, ricchi di minerali, nella preparazione del brodo di verdure, della vellutata di bucce (usando i passaverdura, non il minipimer) o di altre pietanze.