Come mai alcune persone si trovano sempre nel posto giusto al momento giusto e altre vivono in continuazione esperienze sfortunate? Per dare una risposta scientifica a questa domanda, Richard Wiseman ha arruolato un campione di sedicenti Gastoni e Paperini e ne ha fatto oggetto di ricerca.
Stamattina ho letto un articolo sulla ginnasta Simone Biles e sono rimasta colpita dall’approccio della sua coach, Aimee Boorman.
Ogni tanto capita a tutti di dover fare affidamento su qualche forma di Razione K. Tipo i bastoncini impanati, la pizza surgelata, la scatoletta… o uno degli alimenti più insulsi del pianeta: il temibile tofudicartone® del supermercato.
Ieri sono uscita di casa con 5 obiettivi precisi: avvicinarmi quanto possibile alla punta delle 4 sorelle, dare un’occhiata all’altro versante -che non avevo mai visto, pranzare a casa coi miei, farmi la doccia prima di mettermi in viaggio e possibilmente non perdere il treno.
Umpf. Sono abituata ad avere “qualche” problema di sensibilità alimentare primaverile, ma quest’anno ho inaspettatamente estratto dal cappello una diffusa insofferenza ai cereali (tollero poco anche mais e riso, e non mi era mai successo prima). Direi che è tempo di esplorare il lato cereal-privo (e incidentalmente gluten free) della cucina vegana :-)
Sono cresciuta quando ci si chiamava sul telefono fisso, non c’era modo di disdire un appuntamento all’ultimo e le mamme non andavano in panico quando non sapevano dov’eri. Quando mi allontanavo da casa, chiamavo una volta alla settimana. Dalla cabina telefonica. Avevo sempre pochi spicci e i miei si accontentavano di un rapido “Ciaotuttobeneevoi?” seguito dall’immancabile Piiii… Piii… Piiii… della linea caduta ;-)
Conservo ancora con cura il mio primo libro di cucina. Si intitola Learnabout… Cooking, è inglese – tutto a modino e perbene – e ogni ricetta inizia con un rituale “lavati le mani e indossa un grembiule” che mia madre scandiva con precisione prima che incominciassimo a cucinare.
E’ un tranquillo dopocena di metà settimana. Carta e penna alla mano, tratteggio pigramente possibili traiettorie in direzione di #un2016menosprecone. E’ un proposito (intenzionalmente) generico, una linea guida di cui esplorare le possibili ramificazioni e un esercizio pratico di gestione delle priorità