La vita che scelgo

Prove di escursionismo minimalista

Ieri sono uscita di casa con 5 obiettivi precisi: avvicinarmi quanto possibile alla punta delle 4 sorelle, dare un’occhiata all’altro versante -che non avevo mai visto, pranzare a casa coi miei, farmi la doccia prima di mettermi in viaggio e possibilmente non perdere il treno.

Gli appunti del fornello

Cracker di amaranto

Umpf. Sono abituata ad avere “qualche” problema di sensibilità alimentare primaverile, ma quest’anno ho inaspettatamente estratto dal cappello una diffusa insofferenza ai cereali (tollero poco anche mais e riso, e non mi era mai successo prima). Direi che è tempo di esplorare il lato cereal-privo (e incidentalmente gluten free) della cucina vegana :-)

La vita che scelgo

La libertà di non essere connessi 24/7

Sono cresciuta quando ci si chiamava sul telefono fisso, non c’era modo di disdire un appuntamento all’ultimo e le mamme non andavano in panico quando non sapevano dov’eri. Quando mi allontanavo da casa, chiamavo una volta alla settimana. Dalla cabina telefonica. Avevo sempre pochi spicci e i miei si accontentavano di un rapido “Ciaotuttobeneevoi?” seguito dall’immancabile Piiii… Piii… Piiii… della linea caduta ;-)

La vita che scelgo

Wash your hands and put on an apron

Conservo ancora con cura il mio primo libro di cucina. Si intitola Learnabout… Cooking, è inglese – tutto a modino e perbene – e ogni ricetta inizia con un rituale “lavati le mani e indossa un grembiule” che mia madre scandiva con precisione prima che incominciassimo a cucinare.